Le Proporzioni

In questo trattato il Pacioli ricercò nella proporzione dei numeri un principio ispiratore da applicare all'arte.
Leonardo scopri che guardando le opere si poteva creare un'impressione di ordine e di armonia seguendo quella che prima di lui fu chiamata la "sezione aurea".
Questa regola nell'impostare le proporzioni di un opera la ritroviamo ad esempio nella Gioconda.
In quest'opera possiamo individuare la figura di un rettangolo aureo nella disposizione del quadro e nelle dimensioni del viso.
La figura può essere racchiusa in un triangolo aureo così come la disposizione delle mani.
Lo stesso rettangolo lo si ritrova nella composizione dell'Ultima cena.
Nella Venere del Botticelli si riscontra un preciso rapporto numerico, (1.618) tra l'altezza della figura femminile e l'altezza dai piedi all'ombelico.
Lo stesso rapporto che si può osservare nelle figure umane rappresentate dai famosi bronzi di Riace
o nell'Uomo vitruviano
mettesse il centro del compasso
sull'ombelico,
descrivendovi una circonferenza,
toccherebbe tangenzialmente le dita
delle mani e dei piedi.
Ma non basta: oltre lo schema del
circolo, nel corpo si troverà anche la
figura del quadrato.
Infatti se si misura dal piano
di posa dei piedi al vertice del capo,
poi si trasporterà questa misura alle
mani distese, si troverà una
lunghezza uguale all'altezza, come
Marcus Vitruvius Pollio;
architetto e scultore romano
(80 a.C.circa)
La ricerca di un rapporto matematico legato all'armonia delle forme lo si può trovare nelle proporzioni di un viso generalmente considerato "attraente" o piacevole a guardarsi.
(non uso il termine "bello" in quanto non voglio entrare nel merito del concetto di bellezza sul quale filosofi ed artisti dall'antica Grecia ad oggi hanno disquisito per secoli)
Se osserviamo un viso armonioso possiamo osservare alcuni parametri precisi ai quali fare riferimento.
Ad esempio :



Con questo non si vuol dire che la bellezza di un viso debba necessariamente essere valutata sulla base della corrispondenza dei lineamenti perfettamente rispondenti ad una formula matematica... ma...più ci si allontana da questi riferimenti, più un viso ci sembrerà meno bello .
Un esempio ?
Basta variare alcuni parametri quali la distanza tra gli occhi ...la lunghezza del naso in rapporto alla lunghezza del viso...ed il viso ci appare meno armonioso e piacevole.
E' evidente che ricerchiamo nella bellezza certi parametri di regolarità e
SIMMETRIA
Un invito all'osservazione:
Ma cosa hanno di particolare le figure geometriche che abbiamo usato come riferimenti
: il rettangolo ,il triangolo, il pentagono ?
E quel numero...1.618 ?
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